Marconato Luca - Il poeta del fumo degli sciamani

Data: 2013-06-10 17:07:31 - Categoria: Migliori pubblicazioni poetiche 

Marconato Luca
Il poeta del fumo degli sciamani



Prima Poesia/prosa/non Intitolata

Era fuori dal portone dell'ospedale. Era fuori, ma il dolore lo aveva dentro. Camminando pensava che non doveva pensarci, non doveva rimanere col pensiero in quella stanza d'ospedale. Al parcheggio della macchina. Tirò fuori le chiavi. Le infilò. E diede un pugno alla cappotta. Si girò e si appoggiò alla macchina con la schiena. Poi scese in posizione accovacciata piano piano lungo la portiera. Il suo amico aveva avuto un incidente che l'avrebbe segnato tutta la vita. Non riusciva a pensare ad altro. Non riusciva a pensare ad altro. Non riusciva a pensare ad altro. A un certo punto sentì lo stomaco brontolare e si ricordò che non aveva mangiato dal giorno prima, era tarda notte ormai. Come se si lavasse il viso passò le mani sulla faccia si alzò e entrò in macchina. Pensò alla fame, doveva pensare alla fame, alla fame, alla fame, forse di vendetta, ma doveva nutrirsi, doveva andare avanti. Sapeva farlo l'aveva fatto in guerra, doveva farlo l'aveva già fatto in guerra. Dalla guerra era scappato per non dover più pensare che forse domani un altro amico o un parente sarebbe rimasto mutilato o  peggio, morto. Doveva pensare alla fame. C'era un camion bar che faceva panini poco più in là. Accese la macchina e la radio partì in automatico, ascoltò... cercò di ascoltare, era vicino, era arrivato. Non c'era fila ordinò due panini con la cotoletta, disse di incartarli. L'attesa bruciò con una sigaretta, una sigaretta distratta. Pagò i panini pronti che passavano di mano, fece due passi e rimontò in macchina, andò dritto verso casa, la strada sfumava di neon, la radio accesa dava musica d'amore perduto, un viaggio come mille altri, con una vecchia angoscia nelle vene. Entrò in condominio, fece le scale e dentro casa appoggiò la giacca sull'appendiabito  vicino all'entrata,poi mangiò i panini un morso dopo l'altro con un po' di acqua. Pensò... pensò... pensò... e decise che doveva dormire, il giorno dopo sarebbe stato un giorno in più.


Luce

Appare di quel rosso e viola pinta
all'alba la bella luce del Sole
a volte toglie le parole, finta
sembra la volta del cielo! Se vuole

la natura veste, come dipinta
da mano d'artista, la luce. Sole
le stelle si copron, la notte vinta
dal giorno così si avvicenda e suole

esser quasi una morale: la luce
vince anche la notte che pure guida
il passo dei viandanti con le stelle.

La luce è la via che conduce
nel cammino della vita! Guida
il passo nel buio! Dà luce alle belle

cose nella felicità. Com'è
bella la vita se la luce c'è!